Terremoto: contributo del 100% anche per gli impianti

Arriva il bonus del 100% anche per la ricostruzione degli impianti per gli edifici colpiti dal sisma. Ridistribuzione mirata dell'8X1000 e nascita di un nuovo dipartimento: così lo Stato si mette in campo contro il Terremoto.
Grazie al decreto DL 189/2016 detto “Terremoto”, anche gli impianti potranno accedere al contributo del 100% per la ricostruzione, fino ad ora riconosciuto solo alle strutture e alle finiture interne ed esterne. Il contributo coprirà il 100% dei costi per la ricostruzione delle prime e seconde case all’interno del cratere, dei centri storici e nei borghi appena fuori, mentre è previsto un contributo del 50% in tutti gli altri casi fuori dal cratere. Al momento il cratere sta subendo modifiche dei propri confini. Dato il ripetersi degli eventi sismici stanno infatti aumentando i Comuni, inseriti al suo interno, che potranno usufruire di aiuti per la ricostruzione e il riavvio delle imprese. Non solo: è stato redatto un testo, ancora in attesa dell’approvazione del Senato, che prevede il monitoraggio delle sequenze sismiche nel cratere, una redazione della cartografia geologica e geotematica delle aree. A tal fine saranno erogati un milione di euro per il 2017, 3 milioni per il 2018 e 4 milioni per il 2019. Ma come è possibile ricoprire il 100% di questi interventi? Per 10 anni la quota dello Stato dell’8permille Irpef sarà destinata alla ricostruzione dei beni culturali danneggiati dal sisma. Grazie a questa manovra, secondo le stime della Camera, entreranno nelle casse dello stato 150 o 200 milioni di euro all’anno, quindi 2 miliardi in dieci anni, che consentiranno la ricostruzione e riparazione degli oltre milleduecento luoghi culturali distrutti, permettendo così di dirigere altri fondi al rimanente patrimonio immobiliare andato distrutto. A garantire per queste iniziative sarà il Dipartimento “Casa Italia” che presto troverà casa a Palazzo Chigi. Il dipartimento si occuperà della sicurezza delle aree urbane e dell’efficientemento energetico degli edifici, puntando sul recupero delle aree urbane e del patrimonio abitativo. I progetti verranno quindi eseguiti dal personale interno alle Pubbliche Amministrazioni. In mancanza di professionisti qualificati e per importi superiori ai 209 mila euro, si potrà procedere con procedura negoziata. I professionisti individuati devono essere almeno 5 ed iscritti all’elenco speciale tenuto dal Commissario straordinario alla ricostruzione come previsto dall'art. 34 del DL 189/2016, decreto che negli ultimi giorni ha ampliato la possibilità d’iscrizione anche alle società di ingegneria, scatenando una serie di accese liti tra i rappresentanti dei professionisti delle società. Al fine di evitare il conflitto di interessi i professionisti che hanno avuto rapporti con le imprese coinvolte nella costruzione non potranno ricoprire anche il ruolo di direttore dei lavori. Per quanto riguarda la pianificazione urbanistica, essa sarà compito dei Comuni e non degli Uffici speciali per la ricostruzione che però, se interpellati, potranno far parte dei collaboratori.
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