Sismabonus in zona rischio 1

Stanziati 137,5 milioni di euro per l’emendamento alla manovra che ha esteso il nuovo super-incentivo per la messa in sicurezza antisismica alle case demolite e ricostruite in zone di alto rischio sismico.
Grazie a un emendamento alla manovrina economica 2017, a firma Marchi (PD), il ‘sismabonus' è stata esteso anche a chi acquista una casa demolita e interamente ricostruita nelle aree ad alto rischio sismico (zone a rischio 1).

Si ricorda che l’agevolazione consiste nella detrazione al 75% in 5 anni, con tetto a 96mila euro rafforzato con la legge di Bilancio per la messa in sicurezza antisismica. In sostanza, l’impresa, dopo aver demolito e ricostruito (e, ove possibile, anche ampliato) l’immobile con criteri antisismici, entro diciotto mesi dalla fine dei lavori dovrà vendere l’immobile. La detrazione fiscale per il privato sarà allora calcolata sul prezzo di vendita, non sul costo dei lavori.

Il tetto di spesa incentivabile è pari a 96mila euro: se l’intervento può far accedere alla detrazione massima (85%), l’acquirente usufruirà di uno sconto fino a 81.600 euro sul prezzo di vendita dell’immobile antisisimco. Viceversa, l’acquirente, anziché godere della detrazione, potrà cedere il credito di imposta corrispondente all’impresa che ha realizzato i lavori o ad altri soggetti privati, tranne che ad istituti di credito e intermediari finanziari. L’emendamento favorirà verosimilmente l’acquisto d’interi fabbricati da parte delle imprese.

La disposizione si applica solo alla cessione di unità immobiliari della zona a rischio sismico massimo. Tuttavia, secondo l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) la novità è significativa per l’intero settore delle costruzioni, poiché favorirebbe la riqualificazione antisismica integrale del territorio italiano.
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